Ken Saro Wiwa è stato uno dei più grandi scrittori africani del novecento. Nato a Bori, il 10 ottobre del 1941, ha sempre unito ad un talento artistico anche l'impegno nel sociale e nella lotta politica. All'inizio lavorò all'interno delle istituzioni nigeriane ma, bren presto, si trovò in aperto contrasto con le stesse autorità nazionali e locali.
Ken Saro Wiwa infatti si fece promotore delle rivendicazioni delle popolazioni del delta del Niger, specialmente l'etnia Ogoni, la popolazione più numerosa nel delta del Niger che supera le cinquecentomila persone. Presto si ritrovò a combattere contro le grandi multinazionali petrolifere che vantavano interessi economici rilevanti nella regione. Gli obiettivi della sua lotta politica erano l'autodeterminazione dei popoli del delta del Niger e il controllo sulle risorse del proprio territorio.
Tali rivendicazioni furono formalizzate il 26 agosto del 1990 con la compilazione dell'Ogoni Bill of Rights.
Nel 1990 Ken Saro Wiwa creò il MOSOP (Movement for the Survival of the Ogoni People) ottenendo anche una forte rilevanza internazionale quando, uscito appena di prigione, riuscì ad organizzare una manifestazione con 300000 persone.Venne di nuovo arrestato nel 1994 con l'accusa di aver incitato alla violenza con il suo movimento.
Ken Saro-Wiwa venne impiccato a Port Harcourt con altri 8 attivisti del MOSOP alla fine di un processo ingiusto che ha suscitato grandi proteste da parte dell'opinione pubblica internazionale e delle organizzazioni per i diritti umani.
Nel 1996 Jenny Green, avvocato del Center for Constitutional Rights di New York, mosse causa contro la Shell per dimostrare il coinvolgimento della multinazionale petrolifera nell'uccisione di Saro-Wiwa. Il processo ha poi avuto inizio nel maggio 2009, e la Shell ha subito patteggiato accettando di pagare un risarcimento di 15 milioni e mezzo di dollari.
La vera prigione ( K. Saro-Wiwa)
Non è il tetto che perde
Non sono nemmeno le zanzare che ronzano
Nella umida, misera cella.
Non è il rumore metallico della chiave
Mentre il secondino ti chiude dentro.
Non sono le meschine razioni
Insufficienti per uomo o bestia
Neanche il nulla del giorno
Che sprofonda nel vuoto della notte
Non è
Non è
Non è.
Sono le bugie che ti hanno martellato
Le orecchie per un'intera generazione
E' il poliziotto che corre all'impazzata in un raptus omicida
Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari
In cambio di un misero pasto al giorno.
Il magistrato che scrive sul suo libro
La punizione, lei lo sa, è ingiusta
La decrepitezza morale
L'inettitudine mentale
Che concede alla dittatura una falsa legittimazione
La vigliaccheria travestita da obbedienza
In agguato nelle nostre anime denigrate
È la paura di calzoni inumiditi
Non osiamo eliminare la nostra urina
E' questo
E' questo
E' questo
Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero
In una cupa prigione.
Anche Roberto Saviano su Rai Tre ha raccontato la vita di Ken Saro Wiwa:
E qui il link della canzone del Teatro degli Orrori dedicata a Ken Saro Wiwa
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