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Malore per un altro precario di Palermo in sciopero della fame




A Roma, e in tutta Italia, continua lo sciopero della fame dei precari delle scuole. Purtroppo, un altro dei partecipanti allo sciopero è stato ricoverato d'urgenza per disidratazione all'ospedale Santo Spirito di Roma. Giacomo Russo, questo è il nome del giovane ricoverato. Aveva deciso di portare le proteste da Palermo, direttamente a Roma, davanti alla sede della Camera dei Deputati insieme ad una sua collega, Caterina Altamore. Lo sciopero era partito lo scorso 16 agosto e, a Palermo, già un altro collaboratore  scolastico,  Pietro Di Grusa era stato ricoverato per un malore.
La protesta è partita contro le mancate conferme da parte del Ministero dell'Istruzione di migliaia di precari e collaboratori scolastici. E, mentre a Palermo continua il digiuno davanti alla sede dell'Ufficio Scolastico Provinciale di Salvo Daltadonna, intanto la protesta si sta allargando in tutta Italia, soprattutto a Taranto e a Benevento.

vedi anche:

http://paranooyde.blogspot.com/2010/08/pietro-di-grusa.html

Nell'ossessione delle case cadute, di Antonella Riviello

Nell'ossessione dei ritorni
le lamiere si son chinate
al peso metallico della notte.
Non rimane che l'accento incompreso
dei bimbi fra gli orfani massi
di una casa accasciata.
Non rimane che una donna a tentoni
con occhi di argilla alle finestre di nebbia.

Dai punti cardinali
raccolgono spiccioli di sole ... ma è triste ....
E' triste l'inverno sulle case cadute
a piramidi di frumento
in un cerchio allucinante fumo.
Gli esseri caduti con parole invisibili
siedono gli scanni inceneriti
dai trascorsi camini...

Vestita di pianto una colomba
disseta stanotte i campi abbandonati....
Nell'ossessione dei ritorni
rimangono volti di cera
contro spazi svuotati...
E l'ultimo cane in guardia
all'invisibile casa... Non è una fiaba!


http://stradedilatta.blogspot.com

Occhi Chiusi

Luigi ha piazzato male la barriera, dev’essere quello.
Il bacio lo coglie di sorpresa.
È una finta di Maradona, di caviglia e sopracciglia, di quelle che ti becchi un tunnel e poi spendi il fallo di frustrazione.
La bocca prende atto dell’invasione e si arrende alla lingua aliena senza condizioni. Lei non gli piace, il bacio sì, a dimostrazione che si può odiare una materia scolastica e poi godere i frutti della fatica dell’istruzione mentre giochi a Trivial con i tuoi cugini di Mestre.
Scrisse Il Decamerone: Walt Disney è il nome che brilla al neon della memoria. Lui sceglie di tacere e continua a frullare, a rimescolar papille, a fare eccentrici giri tra il palato e i denti del giudizio.
Marina, si chiama lei. Conosciuta tre giorni prima in uno stabilimento balneare, abbronzata e rugosa come un copertone, promessa sposa di un marinaio che le ha giurato fedeltà mentre incrociava tutto l’incrociabile, la ragazza si muove con competenza e tenacia. Luigi è un dimonio con gli occhi di bragia.
La vita e la cultura si muovono insieme, cigolano letti e vocabolari, volti di vecchie maestre si sovrappongono a quelli di attrici vogliose.
Ci sarebbero altri sensi adatti alla bisogna, ma non li usi. E baci le ragazze brutte con gli occhi chiusi… 

http://cuoridabar.blogspot.com

incidente d'auto per Balotelli

Secondo il tabloid britannico The Sun, Mario Balotelli sarebbe rimasto illeso dopo un incidente con la sua Audi A8 a Manchester.
Il giovane talento italiano da poco trasferitosi dall’Inter al Manchester City di Roberto Mancini già sta facendo parlare di se.
Da quanto si apprende dalle prime notizie pubblicate dai giornali e dai siti internet sportivi ingles, Supermario si è scontrato con una BMW nera.
Sia la sua, che l’altra macchina coinvolta, hanno riportato molti danni e sono state portate via con il carro attrezzi.
Balotelli comunque non prenderà parte alla prossima partita del City a Sunderland per un infortunio subito durante l’ultima partita di Europa League.

Saviano racconta Saviano

 Roberto Saviano, l'autore di Gomorra, si racconta in un documentario prodotto da Current TV. Ripercorre il suo percorso personale partendo dalla sua adolescenza vissuta a Caserta.  Uno scrittore in prima linea nella lotta contro la camorra e la criminalità organizzata, mettendo anche in pericolo la sua vita pur di raccontare e descrivere il territorio casertano e napoletano.


Il vento nell'anima di Roberta Biaggi

Sfiorata dall’alito di vita
si piega lieve
l’erba nel prato
increspata in chiaroscuri risvolti
simili a orli spumosi di onde.

Beccheggiano i vermigli papaveri
nel pelago erboso,
come barche a vela
sospinte dalla brezza marina
sugli attimi fuggevoli del tempo.

Mentre la luce vespertina
del tramonto si china
a elargire un’ultima carezza,
muore l’oggi
e cede il passo al domani;
la coscienza riposa,
sfuma il bucolico brusio
e si affaccia il vento
alle porte dell’anima.

www.blog.libero.it/dolcenera70.

Pietro Di Grusa










Pietro Di Grusa, collaboratore scolastico di Palermo, è stato di nuovo ricoverato in ospedale dopo aver avuto un malore. Di Grusa già si era rifiutato più volte di prendere dei farmaci contro la cardiopatia di cui soffre. Aveva iniziato con altri precari di Palermo uno sciopero della fame dal 17 agosto per  protestare contro i tagli previsti dal governo. La scuola e l'università italiana, infatti, si apprestano a subire importanti riduzioni di budget dopo il varo della finanziaria. I tagli previsti dovrebbero lasciare a casa  20000 supplenti. Il digiuno è stato iniziato di fronte all'ufficio scolastico provinciale insieme con Salvatore Altadonna e Giacomo Russo.
Di Grusa adesso è tornato a casa e, su insistenza dei figli, ha deciso di interrompere per ora lo sciopero della fame.
Continua la crisi della scuola italiana che, da colonna  portante della nostra società, è stata relegata a rappresentare per il governo solo un inutile intralcio.

Ken Saro Wiwa



Ken Saro Wiwa è stato uno dei più grandi scrittori africani del novecento. Nato a Bori, il 10 ottobre del 1941, ha sempre unito ad un talento artistico anche l'impegno nel sociale e nella lotta politica. All'inizio lavorò all'interno delle istituzioni nigeriane ma, bren presto, si trovò in aperto contrasto con le stesse autorità nazionali e locali.


Ken Saro Wiwa infatti si fece promotore delle rivendicazioni delle popolazioni del delta del Niger, specialmente l'etnia Ogoni, la popolazione più numerosa nel delta del Niger che supera le cinquecentomila  persone. Presto si ritrovò a combattere contro le grandi multinazionali petrolifere che vantavano interessi economici rilevanti nella regione. Gli obiettivi della sua lotta politica erano l'autodeterminazione dei popoli del delta del Niger e il controllo sulle risorse del proprio  territorio.
Tali rivendicazioni furono formalizzate il 26 agosto del 1990 con la compilazione dell'Ogoni Bill of Rights.





Nel 1990 Ken Saro Wiwa creò il MOSOP (Movement for the Survival of the Ogoni People) ottenendo anche una forte rilevanza internazionale quando, uscito appena di prigione, riuscì ad organizzare una manifestazione con 300000 persone.Venne di nuovo arrestato nel 1994 con l'accusa di aver incitato alla violenza con il suo movimento.


Ken Saro-Wiwa venne impiccato a Port Harcourt con altri 8 attivisti del MOSOP alla fine di un processo ingiusto che ha suscitato grandi proteste da parte dell'opinione pubblica internazionale e delle organizzazioni per i diritti umani.
Nel 1996 Jenny Green, avvocato del Center for Constitutional Rights di New York, mosse causa contro la Shell per dimostrare il coinvolgimento della multinazionale petrolifera nell'uccisione di Saro-Wiwa. Il processo ha poi avuto inizio nel maggio 2009, e la Shell ha subito patteggiato accettando di pagare un risarcimento di 15 milioni e mezzo di dollari.



La vera prigione ( K. Saro-Wiwa)

Non è il tetto che perde
Non sono nemmeno le zanzare che ronzano
Nella umida, misera cella.
Non è il rumore metallico della chiave
Mentre il secondino ti chiude dentro.
Non sono le meschine razioni
Insufficienti per uomo o bestia
Neanche il nulla del giorno
Che sprofonda nel vuoto della notte
Non è
Non è
Non è.
Sono le bugie che ti hanno martellato
Le orecchie per un'intera generazione
E' il poliziotto che corre all'impazzata in un raptus omicida
Mentre esegue a sangue freddo ordini sanguinari
In cambio di un misero pasto al giorno.
Il magistrato che scrive sul suo libro
La punizione, lei lo sa, è ingiusta
La decrepitezza morale
L'inettitudine mentale
Che concede alla dittatura una falsa legittimazione
La vigliaccheria travestita da obbedienza
In agguato nelle nostre anime denigrate
È la paura di calzoni inumiditi
Non osiamo eliminare la nostra urina
E' questo
E' questo
E' questo
Amico mio, è questo che trasforma il nostro mondo libero
In una cupa prigione.



Anche Roberto Saviano su Rai Tre ha raccontato la vita di Ken Saro Wiwa:



E qui il link della canzone del Teatro degli Orrori dedicata a Ken Saro Wiwa

Paris Hilton arrestata per possesso di cocaina

Di nuovo problemi con la legge per l’ereditiera più famosa al mondo. Paris Hilton è stata fermata a Las Vegas mentre era in macchina con un suo amico.
La polizia, insospettita ha deciso di fermare l’autovettura e di perquisire la macchina. Durante la perquisizione è stata trovata cocaina all’interno del portafoglio della stessa Hilton. Non è ancora chiara la quantita di droga in possesso dell’ereditiera. La polizia di las vegas ha dichiarato che Paris Hilton alle 2 di questa notte – ora locale – era ancora in stato di fermo al Clark County Detention Center. Comunque dovrebbe essere rilasciata entro breve dopo il pagamento della cauzione.
Non è la prima volta che Paris Hilton ha dei guai con la legge infatti già durante i mondiali in Sud Africa, il 2 luglio, era stata arrestata mentre stava fumando uno spinello durante la partita Brasile-Olanda e, anche nel 2007, venne fermata a New York per guida in stato di ebbrezza e in quell’occasione gli fu ritirata la patente.

28 agosto 2010

Allarme Rom. Un viaggio verso l'EST alla ricerca delle storie che nessuno racconta

Fortress Europe: Fortezza Europa

Fortress Europe: Fortezza Europa: "Morire di frontiera. Accade da vent'anni lungo i confini dell'Europa. Sono soprattutto naufragi, ma non mancano incidenti stradali, morti di..."

come un uomo sulla terra...




 dal sito: www.comeunuomosullaterra.blogspot.com

Dag studiava Giurisprudenza ad Addis Abeba, in Etiopia. A causa della forte repressione politica nel suo paese ha deciso di emigrare. Nell’inverno 2005 ha attraversato via terra il deserto tra Sudan e Libia. In Libia, però, si è imbattuto in una serie di disavventure legate non solo alle violenze dei contrabbandieri che gestiscono il viaggio verso il Mediterraneo, ma anche e soprattutto alle sopraffazioni e alle violenze subite dalla polizia libica, responsabile di indiscriminati arresti e disumane deportazioni. Sopravvissuto alla trappola Libica, Dag è riuscito ad arrivare via mare in Italia, a Roma, dove ha iniziato a frequentare la scuola di italiano Asinitas Onlus punto di incontro di molti immigrati africani coordinato da Marco Carsetti e da altri operatori e volontari. Qui ha imparato non solo l’italiano ma anche il linguaggio del video-documentario. Così ha deciso di raccogliere le memorie di suoi coetanei sul terribile viaggio attraverso la Libia, e di provare a rompere l’incomprensibile silenzio su quanto sta succedendo nel paese del Colonnello Gheddafi.

“Come un uomo sulla terra” è un viaggio di dolore e dignità, attraverso il quale Dagmawi Yimer riesce a dare voce alla memoria quasi impossibile di sofferenze umane, rispetto alle quali l’Italia e l’Europa hanno responsabilità che non possono rimanere ancora a lungo nascoste. Il documentario si inserisce in un progetto di Archivio delle Memorie Migranti che dal 2006 l’associazione Asinitas Onlus, centri di educazione e cura con i migranti (www.asinitas.net) sta sviluppando a Roma in collaborazione con ZaLab (www.zalab.org), gruppo di autori video specializzati in video partecipativo e documentario sociale e con AAMOD – Archivio Audioviso Movimento Operaio e Democratico. Le attività della “scuola di italiano” Asinitas Onlus sono portate avanti con il sostegno della fondazione Lettera 27 e della Tavola Valdese. Il film è stato prodotto da Marco Carsetti e Alessandro Triulzi per Asinitas Onlus e da Andrea Segre per ZaLab. Si ringrazia per la collaborazione al progetto Mauro Morbidelli.

qui invece potete trovare un'intervista fatta ad Andrea Segre, il regista del documentario...

gilgamesh e i maya, un viaggio attraverso l'oceano?

Quante cosa sono ancora nascoste tra le pagine di libri scritti e mai letti?
Quante cose devono ancora esser tradotte da lingue salvate per caso dalla morte?

Questa è una storia un po strana, che inizia ad Uruk, antichissima città del sud della Mesopotamia e, attraverso l'Oceano, termina in America, nella terra dei Quiché.

Leggendo leggendo, mi scontro con fatti strani e affascinanti e non posso fare a meno di trovare delle somiglianze... di intravvedere un filo trasparente come seta attraversare il mondo e la storia e i secoli e i millenni, solo per me, forse!
Ho già scritto di Gilgamesh come dei Quiché, ora per gioco ma non troppo voglio mettere assieme questi popoli e vediamo che cosa accade.
L'epopea di Gilgamesh racconta del suo viaggio alla ricerca dell'unico uomo che abbia avuto il dono dell'Immortalità, Utnapistim, sopravvissuto al Diluvio. Gilgamesh va dunque alla sua ricerca e dopo varie peripezie giunge dal barcaiolo di Utnapistim, Ursanabi. Qui accade qualcosa di poco chiaro e così GilgameshGilgamesh chiede ad Ursanabi di essere condotto con lui al cospetto di Utnapistim ma Ursanabi, arrabbiato risponde:
"Gilgamesh, quelle cose che hai distrutto hanno la facoltà di trasportarmi sull'acqua, di impedire alle acque della morte di toccarmi. Per questo le conservavo; ma ora tu le hai distrutte e con esse i serpenti urnu..."

Cosa distrusse Gilgamesh?
Cosa sono le Cose di Pietra?
Cosa sono i serpenti urnu?

Comunque il viaggio prosegue, Gilgamesh viene condotto da Utnapistim il Lontano, che vive a Dilmun, nel luogo del transito del Sole, ad Est della montagna...

"Ora Utnapistim, da dove giaceva a suo agio, guardò lontano e disse in cuor suo, riflettendo tra sé: 'Perché mai il battello naviga fin qui senza sartiame o albero? Perché sono distrutte le sacre pietre, e perché non è il nocchiero a governare il battello?

Così pare che Utnapistim potesse vedere molto lontano... chissà...

Utnapistim aveva già compiuto in precedenza opere meritevoli di riguardo, infatti aveva costruito una grande nave e aveva salvato la stirpe degli esseri viventi sulla Terra dal Diluvio...
ora, riceve Gilgamesh e gli racconta i suoi segreti...

Ma adesso é ora di passare su un altro continente, alla ricerca delle tracce di viaggiatori del passato. Siamo ora nella terra dei Quichè... e si parla dei popoli che vennero dopo la creazione, di popoli che: "Riuscirono a conoscere tutto ed esaminarono i quattro angoli ed i quattro punti della volta del cielo e della faccia della Terra".
Poi accadde qualcosa e "il Cuore del Cielo gettò una nebbia sui loro occhi, i quali si appannarono come quando si soffia sulla lastra di uno specchio. I loro occhi si velarono e poterono vedere soltanto ciò che era vicino... Così vennero distrutte la loro sapienza e tutte le conoscenze dei quattro uomini, origine e principio della razza quiché."

Questo popolo perse le conoscenze che aveva acquisito...
Quale fu la causa?

Dal popolo che perse le conoscenze deriva un nuovo popolo... un popolo particolare... che viene dall'Oriente...

"Erano diversi i nomi di ciascuno quando essi si moltiplicarono là nell'Oriente, e molti erano i nomi della gente: Tepeu, Olomàn, Cohah, Quenech, Ahau, ché così si chiamavano questi uomini là nell'Oriente, dove si moltiplicarono. Si conosce anche l'origine di quelli di Tamub e di quelli di Ilocab, che vennero insieme di là, dall'Oriente... Là stettero allora in gran numero gli uomini neri e gli uomini bianchi, uomini di molte specie, uomini di molte lingue, che era portentoso udire."

Più tardi i quichè intrapresero un viaggio, forse alla ricerca di qualcosa che li aiutasse a far tornare la luce del sole, giungono in una località chiamata Tulàn e li gli apparvero i loro dei... Tohil, Avilix e Hacavitz... e fu allora che le lingue di tutti i popoli divennero diverse e non si capivano più... (come nel racconto di Babilonia e la torre di Babele, Babel voleva dire Caos..) ed i loro indumenti erano solo pelli di animali ma erano uomini prodigiosi... anche Gilgamesh vestiva solo pelli di animali... quando arrivò da Utnapistim!

Veramente il racconto è molto confuso, per cui a volte si parla di dei, altre volte con gli stessi nomi ci si riferisce a monti...
Ma da dove giunsero questi dei o uomini prodigiosi?

Dal mare ma... "Non é ben chiaro, tuttavia, come avvenne il loro passaggio sul mare; come se non esistesse il mare, passarono su pietre, su pietre messe in fila sull'arena. Per questo motivo vennero chiamate Pietre in fila, Arene divelte, nomi che essi diedero loro quando attraversarono il mare, essendosi divise le acque quando essi passarono."

Quante strane coincidenze... uomini che vengono dall'Oriente, Diluvio, lingue che si mischiano e popoli bianchi e neri... mare che si apre, pietre in fila...
e se leggiamo ancora Gilgamesh, vi sembrerà sempre più possibile che lui abbia raggiunto quelle terre... e sia poi andato via...
E chissà che il Re Gucumatz (il re che diede inizio all'espansione del degno dei quichè) non sia altri che lo stesso Gilgamesh...

Forse, dopo queste righe, direte...
Tutte fantasie...
Eppure la storia... quella ufficiale, ci parla di un dio o di un uomo, Quetzalcoatl, dio degli aztechi, il cui nome significa serpente piumato...
Dio o uomo giunto dal mare e che andò via perché fu scacciato ma un giorno sarebbe tornato dal mare, a bordo di navi...

Ha, a proposito, non è che i serpenti urnu di Gilgamesh sono i serpenti piumati?

di Alessandro Giovanni Paolo RUGOLO

www.tuttologi-storia-e-archeologia.blogspot.com

pakistan, un milione di sfollati in due giorni...

 
























paranooyd Radio

il teatro degli orrori, è colpa mia

guerriglia ad alzano lombardo

immota manet




Tutto cambia perchè nulla cambi. Eppure qualcosa a L'Aquila è cambiato. E'cambiata la città, o meglio non esiste più la città. Non esiste più il centro storico ancora sommerso dalle macerieed è cambiata la dinamica sociale.
Le famiglie vivono in posti diversi, vicino a gente diversa. Non esistono più i quartieri storici e ne sono nati di nuovi a Bazzano, Sassa e dintorni.
Il centro storico di L'Aquila non è più un borgo medievale con chiese, palazzi, biblioteche e piazze. E' un centro commerciale con negozi, bar, pizzerie e librerie.
Ma molte cose sono rimaste uguali al 6 aprile. I palazzi al centro sono identici ai palazzi sventrati alle 3.32 del 6 Aprile. Le macerie sostano ancora nelle piazze, nei vicoli e nelle strade. Tutte le case con danni gravi giacciono in coma in strade abbandonate. Pettino è ancora un cimitero di palazzi abbandonati. E' rimasta uguale l'Italia dove cannibali distruggono le vite degli altri e usano come sciacalli le sofferenze altrui.

Da “Colloquio con la perduta madre” di Antonio Ragone

La barca solitaria
in mezzo al mare,
cerca riparo in darsena
il fanciullo;
poi, pur nella tempesta
il suo viaggio riprende,
ché il mare il suo colore
ha messo negli occhi suoi".



www.antonio-ragone.blogspot.com

Laggiù di Antonella Riviello

Laggiù quella mano tesa
impaurisce il sole
e con essa già cento,
mille mani tese...
incontabili ormai!
Laggiù, non vedi?
Laggiù, non senti?
L'ultimo appello
non conosce speranza.
L'ultima immagine
è polvere, cenere
in preda al sole spietato.
Laggiù la morte
non conosce pietà.
Laggiù la terra è avida
di corpi senza respiro.
Laggù, non vedi?
Laggiù, non senti?
Hanno il tuo stesso cuore
e come te sfogliano pensieri!
A differenza di te
non custodiscono abusi
ma solo un freddo destino
in agguato
dovuto al mio, al tuo,
al nostro EGOISMO!
www.stradedilatta.blogspot.com/

documentario, adolescenti e suicidio

somalia, strage di parlamentari e civili

iraq, la fine virtuale della guerra